Ricette con i Frutti Dimenticati

Ho deciso di creare delle nuove pagine sul blog per dare risalto a delle tematiche culinarie che mi stanno particolarmente a cuore, come la cucina con i fiori, quella con le erbe spontanee, i frutti dimenticati e i dolci fatti con le verdure.

Non mi considero un’esperta in nessuna delle suddette categorie ma tutte rispecchiano un tipo di cucina che amo molto, legato alla natura e a quello che ci può offrire, stagione dopo stagione. Quindi creo queste pagine per raccogliere assieme dei gruppi di ricette su cui amo cimentarmi e sperimentare, il tutto con modestia e voglia di migliorare e scoprire sempre più cose nuove… perché, come dicevo pocanzi, lungi da me considerarmi un’esperta… sono solo una appassionata curiosa! 🙂

I frutti dimenticati

Da tanti mi reco spesso a Casola Valsenio, paesino romagnolo situato sulle colline dell’Appenino tosco-emiliano. Oltre che per il meraviglioso paesaggio che lo circonda, amo questo paese perché dedica molta attenzione a tematiche che amo molto, le erbe aromatiche e commestibili e i frutti dimenticati, frutti che ho iniziato a scoprire, conoscere e usare un po’ di anni fa proprio grazie alla Festa che a Casola vi dedicano durante il mese di ottobre.

Per fortuna so che la zona di Casola Valsenio e Brisighella non è l’unica in Italia a dedicare attenzione ai frutti dimenticati e ci sono altri paesi che cercano di promuovere e riportare alla luce questi frutti antichi che rischiano di scomparire.

Tra i vari frutti dimenticati troviamo le azzeruole, le corniole, il corbezzolo, il prugnolo, la nespola comune, la pera cotogna, il sorbo, le giuggiole e tante varietà antiche di mele e pere come la mela abbondanza, la pera volpina, la pera mora e molte altre varietà.

Recandomi a Casola ho avuto modo di portare a casa un po’ di questi frutti e di sperimentare con loro un po’ di ricettine. In questa pagina voglio condividere un po’ di informazioni e foto sui frutti dimenticati e le ricette provate fin’ora e quelle che sperimenterò in futuro quando riuscirò a trovare altri di questi meravigliosi frutti antichi.

Nota: durante la festa dei frutti dimenticati e nei vari libri e pubblicazioni riguardanti questi frutti spesso annoverano anche il melograno e i cachi, frutti non proprio dimenticati poiché spesso si trovano anche al supermercato. Io li aggiungo comunque alla lista visto che li amo molto! 🙂

 

Azzeruole

Le azzeruole sono i frutti dell’azzeruolo (Crataegus Azarolus) pianta originaria del bacino mediterraneo di cui ne esistono tre varietà in base al colore dei frutti: bianco, giallo e rosso.

L’azzeruolo fa parte della famiglia delle Rosacee, come il melo, infatti i frutti ricordano delle piccole mele. Il loro gusto è tra il dolce e l’acidulo, si raccolgono tra settembre ed ottobre, si possono gustare anche crude o in cucina si usano per fare gelatine, marmellate oppure si possono conservare sotto grappa. Le azzeruole contengono vitamina C (in quantità superiore perfino al kiwi), vitamina A, flavonoidi, ferro, potassio, calcio, fosforo e se consumate crude hanno proprietà rinfrescanti, diuretiche, antianemiche ed abbassano la pressione del sangue.

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Ricette con le azzeruole:

Cachi

cachi sono i frutti del’omonimo albero (Diospyros kaki) originario dell’Asia orientale, i suoi frutti infatti sono conosciuti in Cina da più di 2000 anni ma si sono poi diffusi in tutti i paesi vicini come la Corea ma soprattutto in Giappone, dove ricopre un ruolo importante nell’alimentazione e dove viene chiamato anche “Albero della Pace” poichè alla bomba atomica sganciata a Nagasaki sopravvissero solo alcuni alberi di cachi.

Nei secoli questa longevo e stoica pianta si è poi diffusa anche nel bacino mediterraneo ed anche noi ora possiamo gustarlo e sfruttare le sue proprietà e benefici che può apportare al nostro organismo. I cachi contengono vitamina C, che aiuta a rinforzare il nostro sistema immunitario ma anche la nostra pelle a restare elastica e tonica. Contengono  inoltreprovitamina A (Betacarotene) dall’azione antiossidante e vitamine del gruppo B. Sono ricchi poi di sali minerali, soprattutto potassio ma anche calcio, fosforo, zinco, ferro, rame e manganese. Il potassio oltre a conferire loro effetti diuretici è di supporto all’apparato muscolare (ottimo quindi per chi fa molto sport) ed aiuta il nostro corpo in caso di astenia, debolezza e stress. I cachi inoltre quando ben maturi e pronti al consumo sono ricchi di fibre che gli conferiscono proprietà lassative.

A causa dell’elevata quantità di zuccheri i cachi sono però sconsigliati a chi soffre di diabete o a chi segue una dieta ipocalorica (contengono circa 70 kcal per 100 gr). Oltre alle suddette proprietà i cachi svolgono anche un’azione di protezione e depurazione per fegato, milza e pancreas.

Gli effetti benefici, antiossidanti delle vitamine contenute nei cachi possiamo sfruttarli anche ad uso esterno sulla pelle. Possiamo fare in casa una maschera per il viso veloce che aiuta a contrastare l’invecchiamento e renderà la pelle luminosa, elastica e tonica.Mescolate assieme un cucchiaio di polpa di caco con uno di farina d’avena e 1 cucchiaino dimiele. Cercate di ottenere una purea da poter stendere sulla pelle del viso. Lasciatela agire per almeno 20 minuti dopodichè risciaquate con acqua tiepida.

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Ricette con i cachi:

Corniole

Le corniole sono i frutti del corniolo (Cornus mas) arbusto originario dell’Asia minore che ha trovato nei secoli diffusione anche nel bacino mediterraneo. Già Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. ne narrava le sue proprietà benefiche. I romani consumavano sia frutti freschi che la marmellata ed usavano il legno per costruire armi, ruote e molto altro. Il corniolo contiene un’elevata quantità di vitamica C, mucillagini, tannini, acido malico ed ha proprietà astringenti (quindi ottimo il consumo in caso di dissenteria) efebbrifughe.

Il decotto di corteccia di corniolo ha un’ottima azione febbrifuga e può anche essere usato come tonico per il viso.

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Ricette con le corniole:

Giuggiole

La giuggiola é il frutto del giuggiolo (Ziziphus jujuba) albero originario della Cina e dell’Asia centrale che ben si é ambientato nel bacino mediterraneo sin dai tempi dell’antica Roma. Le giuggiole sono dei frutti ricchi di proprietá benefiche, l’antica medicina cinese le annovera tra i principali tonici cerebrali tradizionali grazie alle sue proprietá distensive e riequilibranti della mente. Inoltre le giuggiole sono famose anche per i benefici che apportano alle vie respiratorie, il consumo dei frutti secchi o l’estratto di giuggiole aiutano ad alleviare, bronchiti, infiammazioni della gola e raffreddori. Tra l’altro la giuggiola contiene diversi sali minerali (calcio, potassio, sodio e manganese), vitamine B1, B2, P e molta vitamina C, sembra che 10 giuggiole corrispondono a 2 arance. Il consumo dei frutti freschi ha effetti diuretici, lassativi, emollienti ed antinfiammatori.

In cosmesi la polpa si usa per preparare maschere emollienti e idratanti per pelli secche, delicate e sensibili.

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Ricette con le giuggiole:

Mele dimenticate

Sotto questa categoria includo una infinita varietà di mele dimenticate che ho avuto modo di scoprire prima alla Festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio ed in seguito in siti e libri. Ci sono tantissime varietà di mele, così come anche di pere meno famose e che rischiano di scomparire e sono infinitamente buone, tanto quelle più famose che si trovano nei mercati.

Cercate di scoprire nella vostra zona se qualcuno coltiva o vende mele e pere dimenticate e provatele! 🙂

Le ricette che ho provato io sono con delle Mele Abbondanza (una varietà antica di mele la cui particolarità è che, quando sono ben mature, anche la polpa di tinge di rosa) e altre melette dimenticate che ho raccolto nel frutteto dell’agriturismo dove mi soggiorno ogni volta che mi reco a Casola.

Mele dimenticate

Ricette con le mele dimenticate:

Melograno

Il melograno (Punica granatum) è un albero conosciuto da più di 4000 anni, antichissime e molte le sue leggende, diffusesi nei secoli nei vari continenti, dall’Europa all’Asia ma quasi tutte ricordano e si si riferiscono al melograno come al frutto della fertilità. Oltre a simboleggiare la vita che si rinnova, il vermiglio frutto del melograno è stato usato ed apprezzato anche per le sue proprietà curative, ricco di vitamine A, C, potassio, fosforo, tannini e flavonoidi, la melagrana è astringente, tonica, diuretica, antispasmodica e si stanno rivalutando, soprattutto negli ultimi anni, i benefici che il succo di melagrana apporta al sistema cardiovascolare, grazie a diverse sostanze antiossidanti (come l’acido ellagico) che proteggono il cuore e arterie, abbassano il colesterolo e prevengono l’arteriosclerosi. In cosmesi la melagrana è usata per le sue proprietà nutrienti e in crema per chi ha pelli delicate.

Melograno - textured

Ricette con il melograno:

Pere volpine

La pera volpina è una delle tante varietà di pere dimenticate che esistono e che in Romagna ancora di trova. E’ un frutto duro, granuloso, tannico ed asprigno, ricco di fibra e va sempre consumato previa cottura, generalmente nel vino o in acqua. Nella  tradizione romagnola si usa cuocerle nel Sangiovese.

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Ricette con le pere volpine:

Pere cotogne

Il cotogno (Cydonia communis, Cydonia lusitanica e altre varietà) è un albero della famiglia delle Rosacee (come il melo ed il pero), coltivato nel bacino mediterraneo sin dal medioevo. I frutti conosciuti come mele o pere cotogne (a seconda della forma del frutto), in passato venivano messi nei cassetti e negli armadi per profumare la biancheria. Sono frutti che si conservano a lungo in luoghi asciutti, non si consumano mai crudi poiché la polpa è dura ed astringente ma si prestano alla cottura per farne gelatine, confetture, liquori o per farcire dolci.

Questi frutti oltre ad essere molto buoni hanno anche interessanti proprietà nutritive,conosciute e sfruttate anche nei secoli passati. Le mele/pere cotogne contengono zuccheri, pectina, fibre, acido malico, sali minerali (calcio, fosforo) e vitamine B e C. Hannoproprietà astringenti a livello intestinale, antinfiammatorie dell’apparato digerente ed il consumo della polpa cotta aiuta le infiammazioni della gola.

Vecchio rimedio in caso di bronchite: macerare per 5 giorni una mela cotogna tagliata a tocchetti in un litro di vino rosso insieme a 2 stecche di cannella. Filtrare e consumare un bicchierino di vino caldo dopo cena.

Pere cotogne 2

Ricette con le pere cotogne:

Rosa canina

La rosa canina (Rosa canina L.) è una pianta della famiglia delle rosacee conosciuta anche come rosa di macchia… è quella che cresce rampicante o in arbusti e ci delizia con bellissimi fiori a cinque petali che vanno dal rosa al bianco, i quali una volta sfioriti regalano questi deliziosi e preziosi frutti (cinorrodi), buoni ma soprattutto ricchi di proprietà! Infatti la rosa canina è famosa per il suo alto contenuto di vitamica C che va dai 600 agli 800 mg per 100 gr di frutto, rispetto ai 50 mg di un limone o i 300 mg  di un kiwi per esempio. Pensate che in Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale si faceva assumere ai bambini un gran numero di rosa canina per garantire loro il fabbisogno di vitamina C, non procacciabile a quei tempi ed in quei luoghi così a nord, soprattutto di quei tempi.

Ma oltre alla vitamina C la rosa canina contiene anche vitamina P, B1, B2, E, provitimana A, sali minerali, pectina, tannini e acido gallico (dall’effetto antiossidante) ed ha proprietà astringenti (utile la tisana in caso di diarrea), cicatrizzanti, diuretiche, depurative, remineralizzanti  e toniche (in caso di esaurimento fisico o astenia).

Per uso esterno possiamo sempre sfruttare la polpa delle bacche, riservandocene un pò prima di fare la marmellata magari. Raccogliendole ancora turgide, si aprono in due, si svuotano dei semi e pelurie e dopo averle sciacquate bene si frullano per ottenere una maschera con effetto tonificante, schiarente e levigante.

Si può anche preparare un decotto con 50 gr di bacche per litro d’acqua, si fan bollire a fuoco lento per 5 minuti e una volta filtrato si uniscono 3 cucchiai di sale e lo aggiunge all’acqua calda della vasca per ottenere un bel bagno tonificante e rigenerante. Il decotto si può anche usare come tonico-lozione per pelli stanche e mature, infatti il contenuto di vitamina C va stimolare la produzione di collagenee migliora la circolazione.

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 Ricette con la rosa canina:

 

Per saperne e scoprirne di più:

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Ora vi lascio una carrellata di immagini scattate alla Festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio così potete vedere qualche altro frutto dimenticato che non ho ancora provato! 🙂

Pere Volpine

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Pere scipione

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Mele abbondanza

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Azzeruole

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Giuggiole

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Rosa canina

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Pere cotogne

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Corniole

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15 thoughts on “Ricette con i Frutti Dimenticati

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  6. WOW! Leggevo l’articolo “degustando” le foto e I miei occhi si spalancavano vieppiù. Ho una cara un’amica che ha un Agriturismo e grazie a lei ho scoperto che esistono una varietà inaspettata di frutti dimenticati e di semi antichi. E – vista atrofizzata dallo standard vedere dei supermercati che, per certi versi, diversamente farebbero faticare a proporre – sono rimasta entusisticamente incredula. Grazie!

    • Ciao Ambro! Scusa se rispondo solo ora ma son tornata da poco dalle ferie e solo ora mi metto al pc per riprendere le fila del blog.
      Io personalmente non ho mai provato i frutti del melopero ma se sai che son commestibili prova ad usarli in ricette di tua fantasia, ricette dove usaresti le mele o le pere ed invece le sostituisci con il melopero. Non è facile in generale trovare ricette con i frutti dimenticati ed è per questo che ho pensato alla pagina dedicata dove condividere le ricette ed i frutti che provo.

  7. Buongiorno, devo dire che qste foto mi lasciano affascinata,
    tutte le varietà più o meno le conoscevo, altre come il pero cotogno, proprio nn ne sapevo l’esistenza ma, devo dire una delizia per la vista e sicuramente ancor di più per il palato!!!!
    Vorrei chiederti se è possibile sapere dove trovare qsti banchetti stupendi, in che mercatino,
    dove è possibile reperirli????….attendo con ansia una Tua risposta!!!
    Bravissima…..

    • Ciao, grazie per il complimento!
      I banchetti sono quelli che ho fotografato alla festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio (RA) che ho citato ad inizio post e che si tiene ad ottobre.
      Mi sa che ormai per ritrovarli devi attendere il prossimo anno ma comunque prova a cercare in internet, so che in altre zone d’Italia ci sono altre feste/sagre simili magari anche a novembre.
      Grazie ancora

  8. Pingback: Curd di cachi – Persimmon curd | Crumpets & co.

  9. Entusiasta per aver ritrovato i frutti della mia giovinezza: giuggiole ( ne ho messo a dimora una pianta nel giardino del condominio dove abito – Nerviano (Mi) – e quest’anno 2016 i frutti sono tantissimi anche se piccolini !) , nespole ( che lasciavo maturare nella paglia !) , cotogne, ma in particolare delle mele campanine (delle quali ero e sono ancora ghiotta quando mi capita di trovarle !) –

  10. Ciao, io seguo il tuo sito perché amo i frutti di una volta. Faccio gia da un paio d’anni la marmellata di cinodromi di rosa canina e il liquore di prugnolo. Io abito nel molise e qui di prugnoli o trigni ne abbiamo tantissimi. Vorrei farne la marmellata quest’anno però vorrei chiedere il tuo aiuto per la ricetta. Sto facendo la chemio per un linfoma, ne avrò per sei mesi. Sto evitando gli zuccheri perché le cellule tumorali si nutrono di zuccheri. Cosa potrei usare per la marmellata di prugnoli visto che sono anche un poco aspri? Faccio anche i biscotti senza grassi e dolcificati con la frutta nell’impasto. Come faccio in questo caso? grazie

    • Ciao Alessandro, scusa se ti rispondo solo ora ma non accededevo al blog da un po’, in famiglia da un po’ di mesi è arrivato un piccolino e molto del mio tempo lo dedico a lui. Pian pianino spero di ritrovare il tempo per tutte le altre passioni, tra cui cucina e blog 😉 Son sicura di farcela! 😉
      Ti ringrazio per avermi scritto, son felice se quello che io ho trovato di ispirazione, come i frutti dimenticati lo possa essere anche per altri.
      So che il prugnolo è un po’ asprino, io ci feci un liquore anni fa. Se vuoi farci una marmellata ti consiglio di non usarlo in purezza ma di spezzarlo con qualcosa di dolce che possa sostituire lo zucchero, come il succo di mela o di uva. Io feci una marmellata con barbabietola e zucca per esempio, entrambe dal gusto dolce. Ci misi anche le mele e il succo d’uva ed un po’ di fruttosio ma non so se questo tipo di zucchero lo puoi utlizzare o è comunque dannoso, nel tuo caso lo eviterei.
      Per addensare, non usando lo zucchero usa un po’ di pectina, è sempre naturale e ricavata dalle mele.
      Spero di esserti stata utile e non esitare a scrivermi ancora. Mi farebbe piacere sapere come è venuta e come stai tu!
      In bocca al lupo per tutto 😉
      Terry

      • Buona idea le mele, io avevo pensato all’uva nera ma ne verrebbe fuori un mosto forse troppo dolce. Senti se secondo te va bene. Per non perdere la buccia dei prugnoli li farei cuocere da soli, poi una volta inteneriti li passerei al passaverdura per vedere se rimangono su solo i noccioli. Rimettere poi in pentola polpa e bucce con delle mele a pezzettini.

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